Håkan Nesser

nesserVenerdì 13 maggio: «Quella Svezia un po’ così» Carmen Giorgetti Cima intervista HÅKAN NESSER

Il fenomeno mondiale del giallo nordico è eploso con Stieg Larsson ed il suo «Millenium» incompiuto. Ma prima di Larsson ci sono stati due autori che hanno saputo imporre il genere «nordico» a livello mondiale: Hening Mankell e Håkan Nesser.

L’ultimo superstite (Nesser) concluderà la dodicesima edizione di «Tutti i colori del giallo». Diventato famoso grazie a due commissari: l’enigmatico Van Veeteren (giocatore di scacchi, cultore bibliofilo, intelligentissimo…) e Gunnar Barbarotti (svedese di seconda generazione, chiaro il riferimento autobiografico). Dieci i romanzi con il primo protagonista (dal 1993 al 2003) e cinque con Barbarotti (dal 2006 al 2012).  Nesser ha una capacita magnetica di rapire il lettore, di stupirlo e di portarlo verso una soluzione non sempre liberatoria. Ma la bravura principale dello scrittore svedese sta nel saper descrivere una società in pieno cambiamento, una Svezia che non è (più) la cartolina insita nel nostro immaginario sul paese perfetto, dove tutti sono bravi, belli e buoni. E’ anche il paese dell’omicidio Palme, è anche la società descritta da tanti suoi validi giallisti. Hakan Nesser è uno dei più rappresentativi…

Tanti suoi romanzi hanno trovato espressione in film-tv molto apprezzati.

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