di Luca Crovi
Non è mai stato un ritratto da cartolina della svizzera quello che ci ha proposto Andrea Fazioli (che sarà presente a Tutti i colori del giallo il 4 maggio come intervistatore).
Anzi, nel tempo, abbiamo scoperto come quella nazione possa essere luogo di delitti e crimini singolari dall’omicidio al riciclaggio, dal ricatto alla truffa. Il romanzo “Le strade oscure” (Guanda) prosegue con coerenza le indagini del detective Elia Contini, un uomo che ama la solitudine di certe valli e di certe panchine che danno sull’infinito e che si sente più affine allo spirito nomade dei Tuareg piuttosto che non a quello di certi banchieri come ci è stato raccontato in romanzi come “Gli Svizzeri muoiono felici” e “Come rapinare una banca Svizzera”. Questa volta Contini si trova ad affrontare le ossessioni di Ernesto Magni che confessa di avere sognato di compiere un gesto estremo nei confronti di una ragazza incontrata per caso in stazione. Ma quello che racconta è solo frutto della sua immaginazione o il crimine è stato da lui davvero compiuto visto che una ragazza esattamente identica da quella da lui immaginate viene ritrovata cadavere?. Contini si troverà a dover far luce su un caso complicato che lo porterà a salire sul treno e a vivere, per ore, l’esperienza quotidiana dei frontalieri che ogni giorno dall’Italia si spostano verso la Svizzera. L’investigatore scoprirà un mondo irrisolto e problematico e si troverà “in una terra d’ombra che dal mondo dei frontalieri si estende a quello degli imprenditori in mezzo a corruzione, violenza, caos”.
Ancora una volta Andrea Fazioli ci propone un noir dal forte impianto sociale che parla di molestie sessuali, soprusi economici, ricatti psicologici, ma che può mettere in scena temi come l’’amore, la tenerezza, e l’intimità. E nel rapporto fra un padre e una figlia, fatto di racconti e di sguardi, i lettori posso percepire con gli occhi di alcuni animali immaginari la realtà. Sono proprio queste bestie a permettere di scoprire forme mutevoli che accompagnano i protagonisti attraverso specchi di sogni oscuri e fantastici, da cui fuggire o nei quali al contrario rifugiarsi, se si vuole continuare a sperare nel futuro e si vuole vivere con serenità il presente. Vero e proprio libro nel libro il bestiario immaginato da Andrea Fazioli aggiunge il tono della favola a un’indagine che mescola dramma e ironia e per l’autore ticinese è fondamentale ammettere che “da sempre gli scrittori affidano agli animali le parole che non riescono a dire”.