La Versilia nera di Simi

Ben consolidata la carriera di un autore come Giampaolo Simi, che ha sfornato nove romanzi oltre a decine e decine di racconti usciti in antologie e sulle pagine del quotidiano Il Tirreno. La caratteristica delle prime opere di Simi è stata quella di modulare alla perfezione il rock (quello americano di Springsteen, ma anche quello tutto italiano dei Virginiana Miller), l’horror e il noir: per fare ci. l’autore pesca da un lato nel settore delle nuove band che battono il territorio dei locali fra Lucca e Viareggio, ma anche da quello delle feste giovanili che si svolgono nella zona. 

Ideatore  del longevo e popolare premio Camaiore di Letteratura gialla, Giampaolo Simi ha proseguito la sua esplorazione noir con Il corpo dell’inglese (2004), Rosa elettrica (2007) e La notte alle mie spalle (2012). Nel primo . la vendetta a distanza fra l’ex terrorista Gheghe e il figlio di una delle sue vittime, Mattia, a innescare una storia dove nulla di quello che . successo . come appare agli inquirenti e i protagonisti diventano le pedine di un gioco più grande di loro e mostra l’attitudine dello scrittore viareggino a sapersi muovere anche in un territorio limitrofo a quello della spy story. Rosa elettrica racconta invece le drammatiche vicende di Cociss, caporione e spacciatore di cocaina del quartiere 167 e della poliziotta Rosa, che lo prende in affido nel suo programma di protezione testimoni. Il successivo La notte alle mie spalle svela poco per volta i segreti che hanno portato il rappresentante tipografico Furio Guerri a nascondere dietro la sua identità di marito irreprensibile e di padre premuroso il suo lato oscuro, quello di un mostro che spia le ragazzine e le aggancia grazie a Internet. Un uomo apparentemente normale che si comporta come un ragno predatore nei confronti delle vittime. In tutti e tre questi romanzi Simi . bravissimo a costruire personaggi in cui bene e male si annidano in maniera oscura. E in Cosa resta di noi esplodono, invece, in maniera lancinante i rapporti sentimentali e psicologici fra Edo e Guia. Due coniugi il cui matrimonio “si sta suicidando, nel letargo dorato degli inverni in Versilia”. Una storia nera che parla di maternità mai raggiunte, di paternità letterarie confuse, dell’infelicità di certe unioni, in un romanzo noir disturbante che sembra rimandare alla scuola di Patricia Highsmith.

Con i successivi La ragazza sbagliata e Come una famiglia, Simi ha acceso i riflettori sul giornalista Dario Corbo, cronista cinico che deve vedersela prima con il caso di Nora Beckford, da lui diffamata e accusata di un tremendo omicidio, e che poi dovrà cercare di salvare dalla condanna il proprio figlio Luca, giovane promessa del calcio che è stato accusato di violenza carnale. Simi in questi noir di ambientazione provinciale mette in evidenza i meccanismi perversi della comunicazione giornalistica e affronta non solo i temi dei valori della famiglia e della loro disgregazione, ma anche la disintegrazione del mondo dello sport. E che il percorso dello scrittore toscano non sia ancora finito lo dimostra il singolare I giorni del giudizio, scandito capitolo dopo capitolo dalle testimonianze di sei giurati popolari chiamati a discutere un duplice omicidio assieme a due giudici togati. Con L’estate di Piera l’autore ha deciso di catapultare i lettori nella Roma del cinema e del teatro in un divertente noir costruito in coppia con Piera Degli Esposti, che ha anche accettato di essere la protagonista delle vicende immaginarie raccontate.